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Le Piante pt. 5 - Gusto e olfatto

  • Immagine del redattore: D. e M.
    D. e M.
  • 20 mag 2020
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 26 mag 2020

È innegabile: anche in Italia, da tempo considerata capitale mondiale di buona cucina, stiamo rinunciando alla frugalità tipica della dieta mediterranea per abbandonarci a cibi più elaborati. Le conseguenze, qui da noi come in gran parte del mondo, non si fanno attendere. L’obesità è in costante crescita e ciò causa non solo danni alla salute, ma anche problemi ambientali.


I fast food, bisogna ammetterlo, sono comodi: per pochi euro ci si sazia e si evita di cucinare. Ma perché così tante persone preferiscono un hamburger ad un piatto di verdure?


L’evoluzione, in questo senso, ha giocato un ruolo fondamentale: per evitare di morire ogni volta che si mangia un cibo sconosciuto, gli animali si sono dotati del senso del gusto. Siamo attratti da cibi ricchi di zuccheri, grassi o sale, perché il nostro corpo ha bisogno di queste sostanze; invece fatichiamo ad apprezzare cibi amari o aspri, perché molto spesso in natura questi gusti sono associati a cibi velenosi o andati a male.


Il gusto, dunque, è un senso fondamentale per la sopravvivenza; talmente importante che anche le piante non possono farne a meno. Anche loro sono “attratte” da terreni ricchi di sali minerali e altre sostanze nutritive, mentre disprezzano le sostanze nocive.


Studiare i gusti delle piante non è così difficile come potrebbe sembrare a prima vista: sono loro che ce lo dicono, producendo molte radici in zone ricche di sali e facendole crescere fino a che non sono stati assorbiti del tutto.


 

(credit: Giardinaggio.net)

Anche le piante carnivore offrono un ottimo esempio per lo studio del gusto: la Dionaea muscipula chiude le proprie foglie ogni volta che un insetto si posa su di esse, intrappolandolo per poterlo digerire. Se però forziamo la chiusura con un oggetto non commestibile o poco gustoso, la foglia si riaprirà in breve tempo, dimostrando di saper distinguere un piatto appetitoso da uno disgustoso.

 

Spesso, quando siamo raffreddati, fatichiamo a percepire il gusto dei cibi. Questo perché gusto e olfatto sono strettamente correlati. Lo stesso avviene nelle piante: i recettori adibiti al gusto presenti nelle radici sono sparsi lungo tutta la pianta e funzionano come tanti piccoli nasi.


Le piante usano energia per produrre delle sostanze volatili; queste viaggiano nell’aria percorrendo grandi distanze. Solo recentemente si è scoperto che la produzione di questi composti volatili è tutt’altro che casuale; le piante li producono per trasmettere messaggi. Ogni odore ha un significato e un destinatario. Non tutte le specie sono in grado di decifrare tutti i messaggi, ma probabilmente c’è una base comune alle diverse “lingue”.


 

(credit: LifeGate)

Ogni odore e profumo vegetale, come quello del rosmarino, ha un preciso significato; è come un messaggio in bottiglia che viaggia attraverso l’aria ed è decifrabile solo dal destinatario.

 

Non sappiamo ancora molto su questo argomento, poiché se n’è intuita l’esistenza solo di recente, ma l’ipotesi più probabile è che si tratti di un meccanismo di difesa. Se una pianta è attaccata da un insetto, comunicandolo alle altre piante permetterebbe loro di adottare strategie difensive, come rendere le loro foglie indigeste, ancor prima di essere attaccate a loro volta.


Si potrebbe obiettare che se così fosse, le piante avrebbero dovuto eliminare tanto tempo fa il problema della predazione da parte di insetti. Ma tutta la natura si basa sull’equilibrio; se le piante scoprono una nuova strategia difensiva, non passerà molto prima che gli insetti riescano a trovare una soluzione, in un continuo processo di miglioramento.


 

Per approfondire:


Articolo Obesità pesa su salute del pianeta, più CO2 per eccesso peso


Articolo In Italia un bimbo su tre sovrappeso o obeso, record europeo



Fonti:


Articolo Perché ci piacciono i sapori che ci piacciono?


Verde brillante. Sensibilità e intelligenza del mondo vegetale / Stefano Mancuso e Alessandra Viola / Giunti


Plant Revolution. Le piante hanno già inventato il nostro futuro / Stefano Mancuso / Giunti



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